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“Le vele sopra Napoli. Stazione 167”, il reportage di Sky TG24

Le Vele di Scampia, raccontate dal punto di vista inedito delle forze dell’ordine. Un ritratto dell’impegno degli uomini e delle donne dell’Arma, che ogni giorno lavorano tra ponti, ballatoi e case di uno dei quartieri più complessi di Napoli, per tutelare la legalità. È il documentario “Le vele sopra Napoli. Stazione 167”, andato in onda su Sky TG24 venerdì 27 luglio 2018 alle 21.30 e disponibile su Sky On Demand.

Il documentario

Prodotto da Clipper Media per la regia di Claudio Camarca, il documentario porta sullo schermo la quotidianità dei Carabinieri della Stazione 167, che ogni giorno lavorano nel quartiere di Scampia alle prese con arresti e perquisizioni, furti e sequestri di armi, un documentario che propone però anche storie di riscatto di chi sta cercando una via alternativa alla delinquenza.

Tra illegalità e vita di tutti i giorni

Per la prima volta le telecamere si muovono al seguito delle pattuglie dei Carabinieri per restituire il ritratto di un territorio ricco di complessità ma che, grazie anche al costante presidio dello Stato che non lo ha mai abbandonato, cerca di emergere combattendo la criminalità. Gli episodi di illegalità si mescolano con la quotidianità di chi vive quei luoghi, ma soprattutto con i risultati ottenuti dai rappresentati dello Stato che, con impegno incessante, hanno contribuito a decimare la criminalità presente nell’area. In quella che una volta era una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, oggi il numero dei reati è in sensibile calo.

Link SkyTg24

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Il Racconto del Reale – Le vele sopra Napoli. Stazione 167

Nuovo appuntamento con i doc del ciclo Il Racconto del Reale , e questa volta si va a Napoli. Domenica 29 luglio alle 23.05 va infatti in onda “Le vele sopra Napoli. Stazione 167” , documentario di Claudio Camarca prodotto da Clipper Media che ci porta direttamente sul campo insieme ai carabinieri della stazione di Scampia, che ogni giorno lavorano per difendere la legalità in uno dei quartieri più complessi del capoluogo partenopeo: continua a leggere e scopri di più

Le Vele di Scampia, raccontate dal punto di vista inedito delle forze dell’ordine. Un ritratto dell’impegno degli uomini e delle donne dell’Arma che ogni giorno lavorano tra ponti, ballatoi e case di uno dei quartieri più complessi di Napoli, per tutelare la legalità. Lo racconta il documentario  “Le vele sopra Napoli. Stazione 167”, in onda su Sky Atlantic domenica 29 luglio alle 23.05 all’interno del ciclo Il Racconto del Reale (disponibile anche su Sky On Demand).

Prodotto da Clipper Media per la regia di Claudio Camarca, il doc porta sullo schermo la quotidianità dei Carabinieri della Stazione 167, che ogni giorno lavorano nel quartiere di Scampia alle prese con arresti e perquisizioni, furti e sequestri di armi, ma anche storie di riscatto di chi sta cercando una via alternativa alla delinquenza.

Le telecamere, per la prima volta al seguito delle pattuglie dei Carabinieri, restituiscono il ritratto di un territorio ricco di complessità ma che, grazie anche al costante presidio dello Stato che non lo ha mai abbandonato, cerca di emergere combattendo la criminalità. Gli episodi di illegalità si mescolano con la quotidianità di chi vive quei luoghi, ma soprattutto con i risultati ottenuti dai rappresentati dello Stato che, con impegno incessante, hanno contribuito a decimare la criminalità presente nell’area. In quella che una volta era una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, oggi il numero dei reati è in sensibile calo.

Link SkyTg24

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Sassilive.it su “L’ Oro di Matera”

E’ dedicato a Don Mimì Falcicchio, il parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Matera scomparso il 7 novembre dello scorso anno all’età di 72 anni dopo aver combattuto con un male incurabile,  il documentario “L’oro di Matera”, presentato in anteprima nel pomeriggio al cinema Il Piccolo di Matera. In sala, tra gli altri, i due attori Simone Castano e Carla Latorre, i registi Eugenio Persico e Riccardo Papa, il direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace e Luigi Di Lauro, il presidente dell’associazione La Città del Cinema, che ha sostenuto la produzione firmata Grapevine Studio. I Sassi, le chiese rupestri, gli ipogei di piazza Vittorio Veneto e di Matera Sum, la grotta dei Pipistrelli, il Museo Ridola, San Pietro Barisano, la Cripta del Peccato Originale, le chiese rupestri della Murgia materana, la tradizione del Carro trionfale in cartapesta in onore di Maria Santissima della Bruna con un racconto affidato all’artista Mario Daddiego e una testimonianza sulla chiesa di San Giovanni Battista che vede protagonista proprio il compianto Don Mimì. Il cuore di Matera al centro di questo progetto cinematografico magistralmente diretto dai registi Eugenio Persico e Riccardo Papa e interpretato con grande professionalità da due attori materani che si sono affermati nella capitale, Simone Castano e Carla Latorre.

“L’oro di Matera” è un progetto di docu-fiction che, partendo da una leggenda locale, ripercorre la storia mitologica e artistica della città di Matera. Una caccia al tesoro vista attraverso lo sguardo e la fame di misteri di Simone, un originario di Matera, il quale, alla fine della sua indagine si ritroverà al cospetto del tesoro della città. La misteriosa Carla accompagnerà il giovane Simone nella sua indagine, aiutandolo a comprendere i segnali nascosti tra le righe dei monumenti e dello splendore naturale che circoscrive i luoghi da sempre teatri di storie e favole, tramandate oralmente dalla popolazione attraverso i secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri.

Michele Capolupo

Di seguito la sinossi del documentario “L’oro nero”, i personaggi e i luoghi coinvolti, le dichiarazioni dei registi, la scheda e la fotogallery della prima al Piccolo di Matera

“Ma io dovevo andare nella Grotta, dovevo rendermi conto di cosa si nascondesse dietro i pipistrelli. Un tempo, poi, non c’era nessun bisogno di scendere, di calarsi: l’ingresso della grotta era in piano. Ma adesso siccome era stato tolto tutto il guano, gli escrementi di quelle bestie infernali, tutto era crollato e la grotta era precipitata”.
Queste sono le parole tratte dagli appunti dell’archeologo Domenico Ridola, che, nel 1872 intraprese gli scavi all’interno della Grotta dei Pipistrelli, alla ricerca di reperti dell’età paleolitica.
Purtroppo, gli scavi andarono distrutti, in seguito al tentativo, da parte dei suoi cavatori, di trovare un tesoro che si diceva sepolto lì da un re Barbarossa.
“Quale dei Barbarossa?”, “Perché è stato sepolto proprio in quel luogo?”, “A quanto ammonta il tesoro?”. Sono solo alcune delle domande a cui cerca di dare delle risposte Simone Morelli. Spinto dalla curiosità, Stefano Morelli si stabilisce a Matera e, con l’aiuto di una ragazza del luogo, appartenente appassionata di folklore e della leggenda stessa, Carla, si metterà sulle tracce del fantomatico tesoro.
Luoghi fantastici, tesori nascosti, sfarzosi palazzi barocchi e meravigliose chiese rupestri: Stefano si ritroverà immerso in posti ricchi di storia e fascino, partendo da una grotta che da sempre custodisce segreti e leggende che si sono tramandate oralmente attraverso molte
generazioni di materani.
La sua indagine dà forma ad una docu-fiction, ricca di avventura e umorismo, al confine tra la realtà e la suggestione dei personaggi più leggendari e i misteri più suggestivi, che vuole proporre una diversa chiave di lettura sulla visione di una Matera senza tempo.

I personaggi

Simone
Ha origini materane, ma non è mai stato prima nella città in cui affondano le sue radici. Lo spunto per andare a scoprire Matera gli viene dato da un diario del nonno, che ha ritrovato casualmente. Nel diario si parla della leggenda del tesoro del re Barbarossa, che sarebbe
stato sepolto secoli prima all’interno di una delle grotte che si aprono nella murgia materana: la Grotta dei Pipistrelli.
Nel diario il nonno narra di un avventura che l’ha coinvolto nella sua ricerca del tesoro. Simone diviene ossessionato da questa ricerca, tanto da voler ripercorrere i passi dell’antenato. Durante la sua avventura il desiderio di entrare in possesso del tesoro, o di almeno
provare una sua esistenza, comincia a fondersi col suo desiderio di riscoprire la terra dove affondano le sue origini, le bellezze che ha da offrire e i luoghi suggestivi e misteriosi che fanno di Matera un posto unico.
La ricerca del tesoro, seppuyr in modo inconscio, diventa per Simnone la spinta ad entrare in contatto con qualcosa che ha sempre avuto dentro, ma che non ha mai avuto l’occasione di conoscere, un tesoro più grande di qualsiasi forziere leggendario.

Carla
Una giovane ragazza di Matera che da subito viene incuriosita dalla ricerca di Simone, tanto da decidere di accompagnarlo nel suo viaggio, da fargli da cicerone durante la sua ricerca. Appassionata di storia e folklore della sua città, ha uno strano modo di aiutare Siomone nella
sua avventura, suggerendo connessioni e possibili soluzioni agli indizi contenuti nel diario del ragazzo, più che dare risposte vere e prorpie. Sempre sull’orlo dell’ambiguità, sembra molto più interessata a far vedere con occhi differenti la città al ragazzo che ad aiutarlo veramente a trovare il leggendario tesoro. Ma forse quell’ambiguità nasconde qualcosa di più, qualcosa che non vuole rivelare al ragazzo, qualcosa che farebbe finire subito il suo viaggio senza dargli la possibilità di poter ammirare tutto quello che Matera e il territorio circostante la città hanno da offrirgli.

I luoghi

La Grotta dei Pipistrelli

È il punto di partenza della ricerca di Simone. Una grotta apparentemente simile alle altre che si aprono nella murgia materana, ma sulla quale nel corso degli anni si sono accumulate leggende.
La sua particolarità è che nel corso dei secoli si dice sia stata una chiesa rupestre dedicata a San Michele e prima ancora un luogo di culto delle acque. A volte viene indicata anche come la Grotta del Diavolo. I secoli hanno lascito su di essa i vari usi che gli uomini ne hanno fatto: chiesa, stalla per animali, granaio e addirittura rifuggio per briganti.

Museo Domenico Ridola

Nel museo archeologico della città di Matera, dedicato a colui che per primo individuò nella Grotta dei Pipistrelli un importante sito, Simone cerca informazioni reali sull’esistenza del tesoro. Qui tra i ritrovamenti e gli scritti del Ridola, Simone cercherà per la prima volta di capire quanto sia reale la leggenda che lo ha condotto a Matera.

San Pietro Barisano

Nella chiesa scavata nella roccia sita nel sasso Barisano, Simone viene condotto da un’intuizione: inquesta chiesa pare siano state trovate delle monete, un piccolo tesoro, e come la Grotta dei Pipistrelli, in qualche modo è presente l’arcangelo Michele.
Simone visditerà anche la cripta nella chiesa, una serie di corridoi scavati anch’essi nella roccia, dove nei tempi remoti venivano collocati i cadaveri dei monaci.

Cripta del Peccato Originale

Simone viene condotto da Carla in questo luogo alcuni chilometri fuiori Matera per la somiglianza con il luogo descritto nella leggenda.
Ancora una volta una chiesa scavata nella roccia. Ancora una volta un dipinto rupestre che rappresenta gli arcangeli.
Circondato dai dipinti delle pareti della chiesa rupestre Simone sembra dimenticare la sua ricerca e farsi circondare soltanto dalla bellezza del luogo.

Chiesa di San Giovanni

Da un indizio trovato nel diario che fa riferimento alla storia delle Penitenti di Accon, Simone viene condotto alla chiesa. Qui sotto la guida del parrocco potrà ammirare la particolare struttura della chiesa composta da capitelli di forma diversissima che narrano, tramite simbologie, storie bibbliche e evangeliche. Sempre qui entrerà a conoscenza di episodi riguardanti la storia medioevale di Matera, con i quali dovrà fare i conti durante la sua ricerca.

Ipogeo e Matera Sum

Simone cerca indizi e conferme anche nei sotterranei della città. Esattamente come diceva il nonno Matera è una città costruita nella terra e ogni olivello va a ricoprire quello sottostante. Qui Simone avrà una visione di come doveva essere la città dei secoli passati, negli anni in
cui la leggenda aveva preso vita. Cristo della Selva e Tavole palatine, due luoghi onirici e favolistici nei quali è ambientato il sogno di Simone che lo porterà alla rivelazione finale. Il primo luogo, una chiesetta isolata che fa da inizio ad un percorso di cavita scavate nella
roccia e panorami suggestivi, è l’inizio del sogno, il luogo in cui la mente di Simone cerca di mettere a posto i pezzi che ha raccolto durante la sua ricerca. Il secondo, capolavoro del periodo greco, è il luogo in cui durante il sogno,le informazioni raccolte formeranno una sorta di percorso che daranno a Simone l’indizio finale della sua
ricerca.

Matera

L’intera città, con le sue strade, le sue piazze, i rioni dei Sassi, con i loro vicinati, e la sua particolare struttura, fa da sfondo e da personaggio aggiuntivo a tutta la vicenda fino a diventare nel finale, da una suggestiva vista dalla Murgia Timone, il compimento della ricerca leggendaria di Simone.

Le dichiarazioni dei registi Eugenio Persico e Riccardo Papa

Lo scopo principale del documentario “L’oro di Matera” è quello di valorizzare il territorio e la cultura Lucani in tutte le loro sfaccettature. Partendo dalla leggenda del “tesoro di re Barbarossa”,
il progetto farà luce su quelle che sono sempre state considerate le peculiarità culturali e artistiche del luogo e della storia che contraddistingue la città. Abbiamo avuto così modo di esplorare una Matera ricca di suggestioni, storie fantastiche,
atmosfere al confine tra sogno e realtà, attraverso le parole di autorevoli esponenti storici e di settore. Folklore e storia sono i veri protagonisti di questa avventura e al centro del nostro documentario. Muovendosi attraverso gli sconfinati orizzonti lucani, ci siamo ritrovati di fronte a luoghi di immenso valore artistico e storico: chiese rupestri, cripte, musei, fino ad esplorare
il parco naturale della Murgia. L’ idea di regia si è fondata sulla presenza dei due personaggi di finzione, Simone e Carla, i
quali seguendo le indagini circa la leggenda del tesoro del re Barbarossa, hanno dato modo di coniugare l’investigazione documentaristica ad uno stile di ripresa moderno e concitato.
L’indagine offre, così, l’occasione di mostrare Matera sotto occhi diversi e, al tempo stesso, l’opportunità di calarsi nelle profondità dei segreti, sulle tracce del tesoro e dell’antica leggenda a cui esso appartiene. Luoghi, fatti e persone sono i punti cardine attraverso cui i nostri protagonisti hanno tessuto i fili della tela delle loro speculazioni e, dopo lunghe e minuziose ricerche, giungeranno all’unica conclusione possibile: l’oro di Matera è Matera stessa!

Scheda del documentario

Autori Simone Castano e Carla Latorre.

Regia di Eugenio Persico e Riccardo Papa

Soggetto di Antonio Cardia, Tony Costagliola Di Fiore

Riccardo Papa ed Eugenio Persico

Sceneggiatura di Antonio Cardia

Testi del “Diario” di Adolfo Conti

Fotografia di Stefano Petti

Montaggio di Eugenio Persico

Musiche di Francesco Persia e Francesco Tripaldi

Suono di Salvatore Tagliavia

Produttore esecutivo Maria Teresa Sisinni

Prodotto da Ilaria Nomato e Riccardo Papa

http://www.sassilive.it/cultura-e-spettacoli/cinema-cultura-e-spettacoli/presentato-al-cinema-il-piccolo-loro-di-matera-con-simone-castano-e-carla-latorre-report-e-foto

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L’ufficio stampa della Basilicata su “L’ Oro di Matera”

Domani, venerdì, 8 giugno alle 18.00,  al cinema “Il Piccolo” di Matera anteprima nazionale del film “L’Oro di Matera”.

“L’oro di Matera” è un progetto di docu-fiction che, partendo da una leggenda locale, ripercorre la storia mitologica e artistica della città di Matera. La regia è di Eugenio Persico e Riccardo Papa; il soggetto di Antonio Cardia, Tony Costagliola Di Fiore, Riccardo Papa ed Eugenio Persico. La sceneggiatura di  Antonio Cardia. Produttore esecutivo Maria Teresa Sisinni. Prodotto da Ilaria Nomato e Riccardo Papa.

Il film racconta di una caccia al tesoro vista attraverso lo sguardo e la fame di misteri di Simone  (Simone Castano), un originario di Matera, il quale, alla fine della sua indagine si ritroverà al cospetto del tesoro della città.La misteriosa Carla (Carla La Torre) accompagnerà il giovane Simone nella sua indagine, aiutandolo a com- prendere i segnali nascosti tra le righe dei monumenti e dello splendore naturale che circo- scrive i luoghi da sempre teatri di storie e favole, tramandate oralmente dalla popolazione attraverso i secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri.

“Lo scopo principale del documentario “L’oro di Matera” – sostengono i registi Persico e Papa – è quello di valorizzare il territorio e la cultura Lucani in tutte le loro sfaccettature. Partendo dalla leggenda del “tesoro di re Barba- rossa”, il progetto farà luce su quelle che sono sempre state considerate le peculiarità cultura- li e artistiche del luogo e della storia che contraddistingue la città.
Abbiamo avuto così modo di esplorare una Matera ricca di suggestioni, storie fantastiche, atmosfere al confine tra sogno e realtà, attraverso le parole di autorevoli esponenti storici e di settore.
Folklore e storia  – proseguono – sono i veri protagonisti di questa avventura e al centro del nostro documentario. Muovendosi attraverso gli sconfinati orizzonti lucani, ci siamo ritrovati di fronte a luoghi di immenso valore artistico e storico: chiese rupestri, cripte, musei, fino ad esplorare il parco naturale della Murgia”.

L’ idea di regia si è fondata sulla presenza dei due personaggi di finzione, Simone e Carla, i quali seguendo le indagini circa la leggenda del tesoro del re Barbarossa, hanno dato modo di coniugare l’investigazione documentaristica ad uno stile di ripresa moderno e concitato. L’indagine offre, così, l’occasione di mostrare Matera sotto occhi diversi e, al tempo stesso, l’opportunità di calarsi nelle profondità dei segreti, sulle tracce del tesoro e dell’antica leggen- da a cui esso appartiene. Luoghi, fatti e persone sono i punti cardine attraverso cui i nostri protagonisti hanno tessuto i fili della tela delle loro speculazioni e, dopo lunghe e minuziose ricerche, giungeranno all’unica conclusione possibile……….”.

www.ufficiostampabasilicata.it/2018/06/07/domani-a-matera-anteprima-nazionale-del-film-loro-di-matera/

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Il Fatto Quotidiano sullo speciale “ROS Uomini Invisibili”

“Uomini addestrati a pensare come i criminali, per conoscerli, capirli e sconfiggerli. Sono i Carabinieri del ROS, il Raggruppamento Operativo Speciale, voluto dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che combatte criminalità organizzata, eversione e terrorismo. Li racconta seguendoli sul campo lo speciale “Ros uomini invisibili”, in onda in prima visione su Sky TG24 HD venerdì 7 luglio alle 23 (e in replica sabato alle 21 e domenica alle 18.30) sui canali 100 e 500 di Sky e sul canale 50 del digitale terrestre, e disponibile su Sky On Demand. Prodotto da Clipper Media, per la regia di Claudio Camarca, lo speciale porta lo spettatore dietro le quinte del Ros, raccontando il culmine di un’operazione contro la ‘ndrangheta durata nove anni, portata avanti grazie a tecnologie sofisticate e al coraggio e all’esperienza degli uomini del reparto, con  intercettazioni ambientali e telefoniche, microcamere piazzate negli angoli del soffitto e pedinamenti incrociati. I Carabinieri a cui si deve la cattura del capo dei capi, Totò Riina, mostrano le loro tecniche di intelligence, le astuzie, le analisi utilizzate. La loro forza è soprattutto nella profonda conoscenza del nemico: non basta ascoltarlo mentre fa minacce o pianifica omicidi ma è fondamentale anticiparne le mosse,  comprenderne i segreti più inconfessabili, le ansie e le vanterie. Il documentario racconta anche l’aspetto più umano di operazioni così complesse, come l’ossessione per l’avversario spiato per anni, la soddisfazione per aver concluso una missione importante, le motivazioni che spingono queste persone a scegliere un lavoro così complesso e pericoloso, che a volte sacrifica pesantemente la vita privata.”

Articolo pubblicato sul sito web del Fatto Quotidiano il 7 Luglio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/07/su-sky-arriva-ros-uomini-invisibili-sul-campo-con-il-reparto-che-combatte-mafie-e-terrorismo/3714948/

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Il Fatto Quotidiano sullo speciale “Mentre la città dorme”

“Una notte tra le strade di Milano, a bordo delle auto del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri, per raccontare gli aspetti meno noti, le mille difficoltà e i pericoli delle città in cui viviamo, visti con gli occhi di chi, ogni giorno, è sulle strade a garantire la sicurezza. È lo speciale “Mentre la città dorme”, in onda in prima visione su Sky TG24 HD questa sera, venerdì 19 maggio alle 23 (e in replica sabato alle 21 e domenica alle 18.30) sui canali 100 e 500 di Sky e sul canale 50 del digitale terrestre. Prodotto da Clipper Media, per la regia di Claudio Camarca, lo speciale porta lo spettatore nelle zone periferiche,  tra i quartieri dormitorio, nelle fabbriche dismesse che ospitano disperati senza fissa dimora. Tra una rapina perpetrata in un’abitazione, una rissa armata, una violenza domestica, “Mentre la città dorme” offre uno sguardo inedito, raccontato per la prima volta in presa diretta dalle pattuglie, sull’operato dei Carabinieri, che ogni notte si svolge incessante, in equilibrio tra la tutela dell’ordine pubblico e la profonda umanità che la gestione quotidiana di storie spesso difficili impone a questi uomini.”

Articolo pubblicato sul sito web del Fatto Quotidiano il 19 Maggio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/19/mentre-la-citta-dorme-una-notte-a-bordo-delle-pattuglie-dei-carabinieri-lo-speciale-su-skytg24/3597530/

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Il Fatto Quotidiano sullo speciale “Cacciatori di Calabria”

“Una battaglia quotidiana tra lo Stato di diritto e l’antistato della ‘ndrangheta. È quella che combatte lo Squadrone dei Carabinieri Cacciatori di Calabria, un gruppo altamente addestrato di 90 uomini che ogni giorno è impegnato per contrastare il malaffare sul territorio, tra le foreste dell’Aspromonte. Il racconto delle loro storie e del loro operato è al centro dello speciale “Cacciatori di Calabria”, in onda in prima visione su Sky TG24 HD venerdì 31 marzo alle 23 (e in replica sabato 1° aprile alle 21) sui canali 100 e 500 di Sky e sul canale 50 del digitale terrestre. Prodotto da Clipper Media, con la regia di Claudio Camarca, lo speciale racconta quattro operazioni, quattro momenti di questo conflitto: i rastrellamenti nelle campagne, le perquisizioni casa per casa, i rinvenimenti di armi interrate nei boschi e il ritrovamento di un rifugio incassato tra i mobili e il muro di una casa, da dove un capobastone può eclissarsi in qualsiasi momento. “Cacciatori di Calabria” racconta le perlustrazioni giornaliere degli uomini dello squadrone: si levano quando è ancora notte, immergendosi nei boschi e nelle gole, alla ricerca di latitanti, armi e droga. Una lotta continua con i soldati delle ‘ndrine, che governano il traffico di stupefacenti smistati attraverso i porti d’Europa. L’obiettivo è sgominare la ‘ndrangheta alle radici ed esercitare una continua pressione sul territorio perché, come ricorda uno degli uomini dello squadrone “questa terra è dei calabresi, non della ‘ndrangheta”.”

Articolo pubblicato sul sito web del Fatto Quotidiano il 29 Marzo 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/29/guerra-alla-ndrangheta-nelle-terre-daspromonte-le-storie-dei-cacciatori-di-calabria-su-sky-tg24/3485045/

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